sabato 25 settembre 2010
Cultura e società
Mi viene un dubbio…
…Big Pharma, come viene definito il cartello delle industrie farmaceutiche, lavora a favore o contro la salute nostra e dei nostri figli?
John Virapen è un ex funzionario della Ely Lilly, una delle maggiori industrie farmaceutiche, e precisamente ex direttore della sua branca svedese. Qualche mese fa, evidentemente nauseato da quanto aveva fino ad allora visto e vissuto in campo lavorativo, intervenendo ad uno dei congressi autocelebrativi che queste aziende sono solite organizzare, ha deciso di fare, come si suol dire, “outing” ed ha rilasciato, di fronte ad una platea attonita ed a un imbarazzatissimo presentatore, una dichiarazione che vale la pena di riportare per intero:
“Ho passato 35 anni della mia vita lavorando in un’industria, un’industria farmaceutica, e loro non fanno altro che annientare la popolazione di questo mondo. Perché lo fanno? Perché vogliono fare soldi, soldi, soldi. A loro non interessa della vostra vita. Gli interessa solo il loro portafoglio. A loro non interessa curare una qualunque delle vostre malattie. Sono molto più interessati a farvi prendere delle malattie. Sono interessati alle “terapie sintomatiche”, perché voi non siete dei malati, siete dei consumatori. Siete dei consumatori e l’industria farmaceutica guadagna soldi dicendo a tutti che sono malati. Qualunque cosa vi dirò oggi non me la sono sognata di notte né l’ho osservata da qualche parte. Sono cose che ho fatto personalmente. Io, io ho corrotto il governo svedese per avere l’autorizzazione per il Prozac in Svezia. Vi rendete conto? La Svezia è conosciuta come uno dei paesi più puliti e trasparenti del mondo. Hanno il premio Nobel per la medicina. Quello a cui non ho pensato allora è che gli americani amano il prestigio del Nobel. Ecco perché era importante per loro avere l’autorizzazione per il Prozac in Svezia. Questa è una delle cose più grosse che io abbia fatto perché la società mi aveva detto che la mia carriera poteva dipendere da questo”
Le più grandi multinazionali del farmaco sono dodici, qui elencate in ordine decrescente di fatturato: Johnson & Johnson (USA), Pfizer (USA), Roche (Svizzera), Glaxo Smith Kline (Inghilterra), Novartis (Svizzera), Sanofi Aventis (Francia), Astra Zeneca (Inghilterra), Abbott Laboratories (USA), Merck & Co. (USA), Bayer (Germania), Ely Lilli (USA), Bristol Squibb (USA). Oltre a queste ve ne sono almeno un’altra quarantina di dimensioni ragguardevoli. Tutte assieme rappresentano, per fatturato e utili, forse la prima potenza economica del pianeta. Non a caso molti dei loro dirigenti fanno parte dei veri centri di potere mondiale, come il Bildeberg, il CFR, la Trilaterale o altro. Il loro potere è quindi enorme perché si estende a settori della politica e del mondo dell’informazione ed è un potere che viene utilizzato per produrre sempre più utili, non importa con quali mezzi.
Ne abbiamo avuto un esempio in questi giorni. Benchè la maggior parte delle opinioni pubbliche europee veda la vivisezione animale come una pratica barbara e ben raramente utile, il Parlamento Europeo ha approvato a larga maggioranza una direttiva che, di fatto la liberalizza, autorizzando persino operazioni senza anestesia. Da quando tale direttiva verrà recepita dalle legislazioni nazionali i nostri amici a quattro zampe saranno a rischio perché vi saranno bande di malintenzionati che faranno a gara ad appropriarsi di cani e gatti lasciati momentaneamente incustoditi per venderli alle società farmaceutiche. Big Pharma ha domandato e subito è stata accontentata!
E’ solo un esempio di come questo cartello di multinazionali possa condizionare la politica sanitaria di molte nazioni.
Ve ne sono altri.
Pensiamo al caso, già trattato sul nostro sito, delle presunte epidemie di influenza aviaria o suina. Malattie inventate di sana pianta per poter vendere enormi quantitativi di vaccini inutili (e pericolosi) ed altrettanto enormi quantità di antivirali (altrettanto inutili e, forse, solo un poco meno pericolosi). Solo incidentalmente voglio ricordare che una coraggiosa giornalista, Jane Burgemeister, per aver raccontato questo scandalo delle presunte influenze, ormai divenuto notorio, dovrà comparire avanti ad un tribunale, dove rischia di essere messa sotto tutela giudiziaria.
Pensiamo all’autorizzazione alla somministrazione del Ritalin ai bambini. Sapete cosa è il Ritalin, nome commerciale del metilfenidato? E’ un’anfetamina, una sostanza cioè che se venissimo sorpresi a cedere a terzi (per di più minori) ci frutterebbe alcuni strameritati anni di galera. In molte nazioni viene invece legalmente dato ai bambini che si dimostrano iperattivi o scarsamente attenti a scuola, vale a dire evidenzino comportamenti che, una volta, sarebbero stati curati con successo grazie a qualche ben dato scapaccione. Oggi no, dare una sberla ad un bambino maleducato è un atto di barbarie ed allora lo droghiamo con un’anfetamina. Il bambino diventerà un angioletto, talvolta nel senso letterale del termine, posto che tra gli effetti collaterali del metilfenidato vi è il cancro e la morte improvvisa. D’altra parte con gli stupefacenti le multinazionali farmaceutiche sono sempre andate d’accordo, se pensiamo che una consociata di Novartis, la Sandoz Laboratories, ha commercializzato a partire dal 1938 un medicinale di nome Delsyd che altro non era se non LSD e che l’eroina venne lanciata come farmaco da Felix Hoffman, dipendente della Bayer.
Pur di vendere i loro prodotti le multinazionali del farmaco non arretrano davanti a nulla. La tecnica principale, come ha rivelato il dirigente pentito della Ely Lilli è quella di creare dei falsi ammalati. Non è difficile quando si hanno così solidi addentellati nel mondo dell’informazione e nei Ministeri della Sanità. Il livello normale di colesterolo nel sangue può arrivare fino a 250? Benissimo, abbassiamolo d’ufficio a 200 ed ecco una bella fetta di persone che saranno indotte a ricorrere alle statine per abbassare un colesterolo perfettamente normale. Ovviamente l’assunzione di statine provoca alcuni effetti collaterali, come disturbi epatici e miosite, ma questo non è un problema per la società farmaceutica, che anzi avrà la possibilità di vendere agli ex-presunti ammalati (perché ora ammalati lo sono sul serio) i farmaci per fronteggiare questi disturbi. Certo, qualche volta si esagera un poco e così dopo qualche cadavere di troppo la Bayer è stata costretta ritirare dal commercio il Lipobay e lo Stativa, ma non preoccupatevi, non è fallita per questo.
Per quanto centri perfettamente il bersaglio, l’ex dirigente della Ely Lilly rivela probabilmente solo una parte della verità. Personalmente non credo infatti che gli obbiettivi delle grandi multinazionali farmaceutiche (per meglio dire di alcuni loro dirigenti) siano solamente economici. Certo, questa è una molla poderosa, ma vi è di più. Da certi comportamenti non traspare solo indifferenza verso l’essere umano (ed anche verso gli altri esseri viventi), ma addirittura odio. Un odio che sembra sgorgare da una sorgente che lo trasuda fin dalla notte dei tempi e che conferisce tutta un‘altra dimensione a tanti avvenimenti. Tratteremo in un’altra sede quest’aspetto del problema, quando ci occuperemo di quella penosissima pagina che va sotto il nome di chemioterapia del cancro.
Per ora voglio concludere con un appello alla reazione. Contro questi signori possiamo fare qualcosa. Possiamo non cadere nella loro trappola. Non ci vuole molto. Una vita sana, buona alimentazione, movimento fisico, la capacità di sopportare i piccoli disturbi (un lieve mal di testa, un reumatismo) senza dover subito ricorrere a pillole e pillolette. Ricordo di aver letto che una signora una volta domandò ad un noto medico francese dei primi del 900 quale fosse un buon rimedio per il raffreddore e questi rispose: “Il fazzoletto, signora”. Ecco, mettiamoci del nostro perché le loro maledette medicine marciscano nei magazzini, avremo combattuto una buona battaglia -anzi secondo me avremo combattuto la Buona Battaglia-, e comunque, in ogni caso, ci avremo guadagnato in salute.
Mario Villani
http://www.appunti.ru/articolo.aspx?id=338&type=home
Nessun commento:
Posta un commento